In Germania, le grandi manifestazioni popolari iniziate a Berlino il 18 marzo 1848, dopo le prime notizie dei fatti di Vienna, costrinsero il re Federico Guglielmo IV di Prussia a concedere la libertà di stampa e a convocare un parlamento prussiano (Landtag). Ma intanto agitazioni e sommosse erano scoppiate in molti degli Stati e staterelli che componevano la Confederazione germanica. Ne era scaturita, quasi spontaneamente, la richiesta di un'Assemblea costituente dove fossero rappresentati tutti gli Stati tedeschi, Austria compresa.
Un "preparlamento" riunitosi all'inizio di aprile stabilì, dopo che il re concesse una Costituzione ottriata (presto mutuata in senso conservatore), che la Costituente tedesca sarebbe stata eletta a suffragio universale e avrebbe avuto la sua sede a Francoforte sul Meno. A metà maggio l'Assemblea aprì i suoi lavori in un clima di generale entusiasmo. Ben presto fu chiaro però che la Costituente di Francoforte non aveva i poteri necessari per imporre la sua autorità ai sovrani e ai governi degli Stati tedeschi e per avviare un processo di unificazione nazionale. Le sue sorti non potevano che dipendere da quanto accadeva nello Stato piú importante, la Prussia.
Ma proprio in Prussia il movimento liberal-democratico conobbe un rapido declino, anche perchè la borghesia era spaventata dalle agitazioni sociali che nel frattempo si andavano intensificando: in estate vi furono sommosse di lavoratori a Berlino, in Slesia e a Francoforte. Ai primi di dicembre Federico Guglielmo sciolse il Parlamento prussiano ed emanò una Costituzione assai poco liberale.
Frattanto, i lavori dell'Assemblea di Francoforte erano quasi completamente assorbiti dalle dispute sulla questione nazionale e dalla contrapposizione tra "grandi tedeschi" e "piccoli tedeschi": fautori i primi di una unione di tutti gli Stati germanici intorno all'Austria imperiale, sostenitori i secondi di uno Stato nazionale piú compatto, da costruirsi sul nucleo principale del Regno di Prussia. Prevalse, dopo lunghe discussioni, la tesi "piccolo-tedesca". Ma quando, nell'aprile 1849, una delegazione dell'Assemblea si recò a Berlino per offrire al re di Prussia la corona imperiale, questi la rifiutoò in quanto gli veniva offerta da un'assemblea popolare, nata da un moto rivoluzionario.
Il gran rifiuto di Federico Guglielmo segnò in pratica la fine della Costituente di Francoforte. La Prussia ritiroò i suoi delegati. I rappresentanti moderati e conservatori degli Stati minori, timorosi di sviluppi rivoluzionari, si ritirarono anch'essi. Ridotta alla sola componente democratica, l'Assemblea che nel frattempo si era trasferita a Stoccarda, fu sciolta il 18 giugno 1849 dalle truppe del governo del Wurtemberg.